Sta lì a fissarmi, sono io, è uno specchio, è fermo, sono di ghiaccio, sto urlando, ho il fuoco nel petto. Sì, sono io, sono tutto questo, tutto quello che ho costruito e fatto in questi anni mi ha portato a questa immagine riflessa che alle volte non riconosco. Ho un grande potenziale, penso questo, mi dicono questo, ma alle volte mi sento monolitico, incapace di proseguire in un sentiero e arrivare al suo traguardo. "Esiste un traguardo?" mi chiedo da solo allo specchio, l'ombra non mi guarda, sta lì ferma, non mi risponde, non si muove. Piano piano continua a muoversi però nel suo petto, una luce, un fuoco, qualcosa di vivo, qualcosa che la porta ad aprirsi a me, la voglia di farcela, la fame, quel buco nello stomaco di sapere che puoi avere di più, che vuoi di più. Allora capisco e alzo la testa e lo vedo, vedo il percorso e capisco che non conta quanti gradini devo fare o ho fatto, conta che io riesca a mettere il piede sopra al prossimo per continuare la scalata. Questo conta. Sono io.
Sprazzi di periferia vuole raccontare con ogni suo pezzo una parte del mio vissuto, una pagina del diario di un ragazzo che viene da fuori città e che fa di tutto per emergere, lasciare un segno e non rimanere solo un numero in mezzo a tanti altri. Qui, insieme alle rappresentazioni grafiche troverete dei testi, delle idee e del vissuto in cui potreste rispecchiarvi o assorbire emozioni, paure, ansie e vittorie rispetto a dei contesti che gravitano intorno a quello cittadino, ma che sono spesso lontani o dimenticati dal contesto stesso dell'arte.
All'ombra di me stesso
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Sta lì a fissarmi, sono io, è uno specchio, è fermo, sono di ghiaccio, sto urlando, ho il fuoco nel petto. Sì, sono io, sono tutto questo, tutto quello che ho costruito e fatto in questi anni mi ha portato a questa immagine riflessa che alle volte non riconosco. Ho un grande potenziale, penso questo, mi dicono questo, ma alle volte mi sento monolitico, incapace di proseguire in un sentiero e arrivare al suo traguardo. "Esiste un traguardo?" mi chiedo da solo allo specchio, l'ombra non mi guarda, sta lì ferma, non mi risponde, non si muove. Piano piano continua a muoversi però nel suo petto, una luce, un fuoco, qualcosa di vivo, qualcosa che la porta ad aprirsi a me, la voglia di farcela, la fame, quel buco nello stomaco di sapere che puoi avere di più, che vuoi di più. Allora capisco e alzo la testa e lo vedo, vedo il percorso e capisco che non conta quanti gradini devo fare o ho fatto, conta che io riesca a mettere il piede sopra al prossimo per continuare la scalata. Questo conta. Sono io.
Sprazzi di periferia vuole raccontare con ogni suo pezzo una parte del mio vissuto, una pagina del diario di un ragazzo che viene da fuori città e che fa di tutto per emergere, lasciare un segno e non rimanere solo un numero in mezzo a tanti altri. Qui, insieme alle rappresentazioni grafiche troverete dei testi, delle idee e del vissuto in cui potreste rispecchiarvi o assorbire emozioni, paure, ansie e vittorie rispetto a dei contesti che gravitano intorno a quello cittadino, ma che sono spesso lontani o dimenticati dal contesto stesso dell'arte.