REDOX is as dreamlike as a surrealist fantasy, as imaginative as a cubist invention, playful in those combinations of mirror shapes that amplify the limits of vision even if vision is no longer a perceptual / visual fact but a strictly mental construction. And looking at such geometric constellations we enter an oscillating superspace, which seems to change continuously before our eyes or, rather, which our eyes are constantly changing.

REDOX è onirico quanto una fantasia surrealista, immaginifico quanto un’invenzione cubista, ludico in quelle combinazioni di forme allo specchio che amplificano i limiti della visione anche se la visione non è più un fatto percettivo/visivo ma una costruzione rigorosamente mentale. E guardando simili costellazioni geometriche entriamo in un oscillante superspazio, che pare modificarsi continuamente sotto i nostri occhi o, piuttosto, che sono i nostri occhi continuamente a modificare.

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