Questo NFT nasce da una riflessione sulla parola chiave #antropocene e per questo si pone in contrapposizione tra #natura-artificio, #evoluzione-involuzione. Per esprimere questo concetto, abbiamo creato un’animazione che racchiudesse degli elementi volutamente ambigui, l'idea è quella di far riflettere l’osservatore e lasciargli libera interpretazione dell'opera. La scena vede come protagonista una mela su un albero, ma creata attraverso una delle tecnologie più rivoluzionarie di questo secolo, lo stampaggio 3D. Questa animazione, dunque, gioca su tematiche di sviluppo tecnologico (come lo stampaggio di veri e propri alimenti edibili), e sulla purezza nella natura. L'opera è ricca di simbolismi che si contrappongono, dalla luce calda che può essere intesa come alba dell'avanzamento e progresso tecnologico oppure come il tramonto della naturalità che lascia spazio all'artificio. Il contrasto è espresso anche attraverso la sovrapposizione alternata di suoni ambientali differenti tra loro e dal movimento di camera che parte da un dettaglio claustrofobico per poi allontanarsi e ampliarsi, stupendo l'osservatore. Inoltre nei soggetti della scena risiedono altri significati, in particolare la mela vuole rappresentare la mela biblica, il frutto proibito del peccato originario, il quale concesse ad Adamo ed Eva il libero arbitrio sul giudizio del bene e del male e la fame di conoscenza. Non a caso nell’NFT è compreso un “unlockable content” che comprende il file digitale (.stl) di una mela, pronto per essere stampato in 3D. L’obiettivo finale è sicuramente quello di ricreare uno scenario realistico, grazie al totale utilizzo del 3D, ma inverosimile per via dei soggetti dell'opera, creando stupore. Per concludere, l'opera vuole essere anche una provocazione: se da una parte l'uomo è capace di stampare il cibo, dall'altra gioca a fare Dio, ricreando una copia sterile della natura, una mera riproduzione da cui non deriva vita.